La Nuova Sardegna – 4 maggio 2017: “Primavera in Gallura, due mesi di eventi”

Primavera in Gallura, due mesi di eventi

L’associazione “Stazzi e Cussogghj” ripropone il viaggio tra le tradizioni, si parte da Budoni

nuova4maggio pig

TEMPIO. Domenica prossima a Budoni con “ La Civiltà degli stazzi tra Gallura e Baronia”, prenderà il via la sesta edizione di Primavera in Gallura che quest’anno prevede ben 14 tappe che di domenica in domenica toccheranno di volta in volta, con temi sempre diversi ma tutti inerenti la cosìddetta “Civiltà degli stazzi”, dopo Budoni, i comuni di Martis, Badesi, Santa Teresa Gallura, San Teodoro, Trinità D’Agultu, Loiri Porto San Paolo, Aggius, Tempio, Telti, Arzachena, Olbia, Monti e infine, il 1° luglio, Viddalba.

Due mesi di incontri, dibattiti, musica, spettacoli tradizioni e riproposte di antiche cerimonie e riti suggestivi, quali Lu coiu( il matrimonio), la pricunta, (la richiesta di fidanzamento),Lu Bringhisi e tante altri eventi ancora. Per la gioia dei residenti e dei turisti che gradiscono questo tipo di eventi più di altri che dell’ isola raccontano ben poco.

Ideatore e organizzatore di Primavera Gallura è l’aggese Gianfranco Serra, apprezzato imprenditore turistico, proprietario dell’azienda agrituristica il Muto di Gallura, alle porte di Aggius e presidente dell’Associazione “Stazzi e Cussogghj” (che cura Primavera in Gallura) e che vuole esaltare al massimo, l’antico carro a buoi (diventato emblema stesso dell’associazione e della manifestazione). «Il Carro a buoi – dice Serra -, simbolo di noi galluresi. Un mezzo che ricorda un’agricoltura importante. Quella che i continentali definiscono sostenibile. In una parola – dice Serra -, il nostro passato, sui sentieri della “Memoria”, ma anche il nostro

futuro. Forse l’unico sostenibile». L’associazione oltre che del patrocinio di tutti i comuni interessati a Primavera in Gallura, gode anche del patrocinio di numerose Pro loco, della Fondazione Sardegna, della Camera di commercio di Sassari e della stessa Regione Sardegna. (a.m.)

fonte: La Nuova Sardegna del 4 maggio 2017